Biden e Xi si incontrano e si schierano contro l’atomica in Ucraina. Vertice di spie di Usa e Russia. Zelensky da Kherson dice: “È l’inizio della fine della guerra”. Meloni a Bali per il primo summit
C’è grande prudenza ma anche soddisfazione nel mondo per la stretta di mano di ieri fra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Joe Biden. Il G20 ha avuto un’anticipazione di grande peso. Nei comunicati ufficiali alla fine dell’incontro viene menzionata l’Ucraina e il no all’uso della bomba atomica nella guerra. Mentre si capisce che le posizioni restano distanti sul tema Taiwan, anche se il clima non è più quello della visita lampo di Nancy Pelosi. È presto per dirlo, ma potrebbe essere “l’inizio di un’uscita dall’incubo di una nuova guerra fredda”, come scrive Agostino Giovagnoli su Avvenire. Le indiscrezioni giornalistiche che hanno fatto da cornice all’incontro dei due leader vanno tutte in questa direzione. I giornali americani raccontano che i cinesi avrebbero fatto sapere di non essere stati avvertiti da Vladimir Putin dell’invasione in Ucraina. Mentre il capo del National Security Council della Casa Bianca Jake Sullivan avrebbe consigliato a Volodymyr Zelensky di aprire un negoziato per il cessate il fuoco.
Ma non sono solo rumors. Ieri, a sorpresa, si è tenuto un vertice delle spie. Il direttore della Cia, William Burns, e il potente capo dell’intelligence russa all’estero, Sergey Naryshkin, si sarebbero infatti visti ad Ankara, almeno stando a quanto annunciato alle principali agenzie di stampa internazionali. Storicamente questo tipo di summit fra rappresentanti dell’intelligence precedono importanti sviluppi diplomatici.