E’ scomparso a 67 anni “GARELLIK” lo storico numero uno dell’Hellas tricolore nel 1985. Due anni dopo vinse il tricolore anche con il Napoli di Maradona. Debuttò in serie A con il Torino.
E’ morto nella notte a 67 anni Claudio Garella, ex portiere dell’Hellas Verona e del Napoli. Il numero uno famoso per il suo stile poco comune (l’avvocato Agnelli lo definì “il portiere più forte al mondo con i piedi”), vinse l’unico scudetto nella storia del Verona nel 1985, dando il bis due stagioni dopo con il Napoli di Maradona.
La notizia della sua morte sarebbe stata ufficializzata nella chat degli ex giocatori gialloblù. Garella è scomparso 3 giorni prima dell’inizio del campionato, dove si sfideranno al Bentegodi le due squadre che lo hanno reso famoso.
E’ deceduto in ospedale a Torino per delle complicazioni cardiocircolatorie dopo che nei giorni scorsi si era sottoposto ad un intervento chirurgico al cuore. Garella si trovava in vacanza in Liguria ed era stato ricoverato dopo essersi sentito male.
Tempo fa il grande portiere si era lamentato per essere stato dimenticato dal mondo del calcio: “Vivo dimenticato-disse-. Il calcio si è dimenticato di me e non so perché. Sono direttore sportivo a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazione? Non mi sono mai inginocchiato dinnanzi a nessuno, non frequento i giri giusti”.
” Sono stato un portiere anomalo, nessun allenatore ha cercato di cambiarmi. Avevo un mio codice. Ricordo ciò che disse Italo Allodi, il manager che mi portò a Napoli: L’importante è parare, non conta come”. La parata che lo ha consacrato arrivò nell’anno dello scudetto con l’Hellas Verona, un volo per mandare sul palo uno dei classici colpi di testa di Mark Hateley a San Siro, negare la vittoria al Milan e permettere all’Hellas Verona di mantenere la testa della classifica a 4 giornate dalla fine. Come dimenticare poi anche quella della sforbiciata “alla Higuita” contro la cremonese quando vestiva la maglia dell’Udinese.
Garella è stato tra i protagonisti assoluti del primo scudetto scudetto azzurro della stagione 1986/1987. Era arrivato a Napoli nell’estate del 1985, alla fine della gloriosa, radiosa era maradoniana. Con la maglia azzurra ha disputato 3 stagioni vincendo il tricolore e la Coppa Italia.
Soprannominato “Garellik”, per il suo stile unico e inconfondibile, Claudio Garella vinse 2 scudetti in due squadre che in precedenza non l’avevano mai conquistato. Un primato che definisce i contorni non solo sportivi ma anche umani, emotivi e professionali di un portiere che resterà sempre nella leggenda azzurra.
Il presidente Aurelio De Laurentiis, i dirigenti, lo staff tecnico, la squadra e tutta la SSC Napoli esprimono grande cordoglio per la scomparsa di un indimenticabile protagonista della nostra storia.
Al lutto si è aggiunto anche Urbano Cairo a nome del Torino, società dove Garella era cresciuto nelle giovanili, debuttando proprio con la maglia dei granata:” Il presidente Urbano Cairo e tutto il Torino sono vicini alla famiglia per la scomparsa di Claudio Garella, portiere cresciuto nelle giovanili del Torino e debuttante in Serie A con la maglia granata prima di iniziare una fantastica carriera che l’ha portato a vincere due scudetti e una Coppa Italia sia con il Verona che con il Napoli. Con il suo stile personale, ha trasformato ed evoluto il ruolo del portiere diventato una delle figure più iconiche del calcio degli anni 80. Ai suoi cari, a tutti i parenti e ai tantissimi amici l’affettuoso abbraccio del mondo granata.