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venerdì 29 Marzo 2024 - 06:29
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Guerra di spie

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Mosca accusa dell’attentato una 007 ucraina con foto e video. Ma ci sono molti dubbi sulla ricostruzione. Sabotaggio interno? Chiuse le liste. Conte e Salvini non vanno nei collegi. Al via la campagna

In poche ore il Cremlino ha fornito filmati, foto e identikit della spia ucraina che avrebbe compiuto l’attentato dinamitardo in cui ha perso la vita Darya Dughina, la figlia del filoso e ideologo dell’Eurasia Aleksandr Dugin. Si chiamerebbe Natalya Vovk e sarebbe già fuggita in Estonia. L’efficienza russa desta una serie di domande, che bene elenca Anna Zafesova sulla Stampa. Sembra quasi che l’intento di Mosca sia quello di tirare in ballo il battaglione Azov, in vista di un processo che si celebrerà contro i miliziani ucraini. Colpisce poi che sia stata scartata la pista interna che invece dall’inizio di questa vicenda sembra la più probabile. Luigi De Biase sul Manifesto nota che nelle prime ore dopo l’attentato c’è stata la rivendicazione di un’organizzazione chiamata “Esercito nazionale repubblicano” (mai sentita prima) che ha rivendicato il gesto con un manifesto politico di carattere rivoluzionario. E commenta: “Per i servizi russi vedere esplodere un’auto alle porte di Mosca è un clamoroso fallimento. È il segno che la guerra è definitivamente entrata nei confini russi. Ma il problema sarebbe ancora più grande se l’azione l’avesse davvero portata a termine un gruppo di partigiani già in grado di raggiungere obiettivi politici”.

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