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giovedì 28 Marzo 2024 - 10:12
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NaturaSi pagherà il tampone ai propri dipendenti: “Non vogliamo creare discriminazioni”.

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Il 15 Ottobre scatta l’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro e tra le varie aziende ce n’è sicuramente una che sta dando lezioni a tutti per la decisione di offrire gratuitamente il tampone ai dipendenti che, per varie ragioni, hanno scelto di non vaccinarsi. Si tratta di NaturaSi, azienda che oggi conta circa 1.650 dipendenti, oltre a 300 negozi sparsi su tutto il territorio nazionale. Fabio Brescacin, il presidente del colosso bio, evoca il sacrosanto diritto alla privacy di ciascuno e afferma che deve essere “impegno di ognuno evitare di entrare in un meccanismo di giudizio e discriminazione”.  Lo ha fatto inviando una comunicazione ai propri impiegati sottolineando l’importanza della libertà individuale.

“Carissimi collaboratori, stiamo tutti vivendo una situazione difficile, per molti versi paradossale, innescatasi con la comparsa del virus. Non vogliamo come azienda prendere posizione in questa Babilonia di voci assordanti e contraddittorie, ora è molto difficile distinguere la verità dalla menzogna, la realtà dalla semplice opinione. Di una cosa siamo certi: la libertà individuale. Cerchiamo di difenderla con tutte le nostre forze per non entrare nel meccanismo di lotta e di divisione tra le persone che questa situazione sta innescando. Siamo in un’epoca in cui ogni persona ha la possibilità ed il dovere di decidere della propria vita e della propria responsabilità nei confronti di se stesso, della natura e della comunità umana. Oggi più che mai c’è la possibilità di conoscere e conseguentemente di fare scelte coerenti e consapevoli.
Come azienda quindi abbiamo deciso, nel rispetto della libertà di oguno e per evitare discriminazioni nell’ambito del lavoro, di permettere a tutti di svolgere regolarmente i propri compiti in azienda. Per chi quindi ha deciso, con coscienza e responsabilità, di non vaccinarsi provvederemo a contribuire al costo dei tamponi richiesti dalla legge (fino al termine dello stato di emergenza fissato al 31/12) per esercitare il proprio compito lavorativo, a meno che lo Stato non provveda alla spesa come fa per i vaccini.
Chiediamo in azienda discrezione e rispetto per qualsiasi scelta di ogni persona in libertà si senta di fare e vorremmo fosse impegno di ognuno evitare di entrare in un meccanismo di giudizio, discriminazione, tanto più che lotta che è uno dei problemi maggiori che sta innescando questo virus nei rapporti tra le persone, oltre che occupare le nostre coscienze che dovrebbero essere impegnate su compiti e pensieri ben più fecondi per l’umanità che non essere prese da sentimenti di paura e di conflitto tra persone‘”.

La notizia ha scatenato l’ira del virologo Roberto Burioni che ha dichiarato: “Con me NaturaSi ha chiuso”.
Di contro si sono schierati a favore, della decisione aziendale, alcuni personaggi del mondo politico.
“Solo applausi per NaturaSì e per la sua scelta di coraggio e libertà», scrive il senatore Gianluca Paragone, mentre un altro senatore, Lucio Malan, di Fratelli d’Italia, si è scattato un selfie davanti ad un negozio di NaturaSì postando queste parole: “In tempi di aziende che chiudono e riducono i diritti dei lavoratori una li agevola. E viene attaccata. Bisogna rispondere!”.

 

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