Meloni a sorpresa incontra Macron e concorda la linea sui migranti nella Ue. Ma Tunisi fa il doppio gioco. Oggi nuove norme di polizia al CdM. In vista anche la Nadef sui conti. Addio a Re Giorgio
Un’ora e mezza di colloquio, a colazione, fra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, a Palazzo Chigi, subito dopo la cerimonia funebre in onore di Giorgio Napolitano. Un faccia a faccia che avviene a sorpresa e che disegna un’alleanza importante per il nostro Paese su due temi di stringente attualità: i migranti e il nuovo Patto di stabilità in Europa. L’Italia ha bisogno che la Ue non sia latitante sul fronte delle migrazioni, visto che il nostro Paese è la porta d’ingresso per tutto il continente. Soprattutto dopo lo scontro non retorico con Berlino. L’asse con la Francia agisce da contrappeso alla polemica con la Germania. Polemica che in modo infausto, e un po’ indecoroso, viene nuovamente alimentata dal vice segretario leghista Andrea Crippa che mette insieme la teoria del complotto e il risentimento anti-tedesco, tirando in ballo il nazismo. I comportamenti degli esponenti della maggioranza danno sempre questa impressione: che i leghisti disfino spesso la tela che la premier cerca di tessere, con uscite e strappi più o meno violenti. Oggi intanto il Consiglio dei Ministri vara nuove misure sui migranti. Tutte all’insegna della repressione poliziesca dei migranti stessi. Mentre da Tunisi (lo scrivono Marco Bresolin sulla Stampa e Avvenire) arriva un nuovo no di Kais Saied alla visita di una delegazione europea, il che fa riflettere sul “doppio gioco” del tiranno tunisino. Se ne parlerà anche alla Conferenza della Fondazione Oasis a Milano, Cambiare rotta. I migranti e l’Europa, domani, a cui parteciperanno personalità interessanti.
Dicevamo dell’addio a Giorgio Napolitano, che è stata l’occasione per la visita di Emmanuel Macron a Roma. Esequie di palazzo e nel palazzo per l’ex Presidente “senza bara, senza preti, senza chiesa, senza popolo”, come ha notato Aldo Cazzullo nella sua dettagliata cronaca per il Corriere. C’è stato un momento di commozione collettiva quando ha preso la parola la nipote di Re Giorgio, che ha destato l’interesse della nostra premier. Per il resto è stata una cerimonia “fredda, razionale, emotivamente equilibrata”. Giorgio Napolitano riposerà nel cimitero acattolico di Roma, vicino alla Piramide Cestia, dove ci sono, fra l’altro, le ceneri di Antonio Gramsci. Bello il ricordo del Presidente firmato da Mario Mauro.
Stasera nel Consiglio dei Ministri, convocato per le 18,30, non si dovrebbe decidere solo sui migranti. Infatti è arrivato il momento della Nadef, la nota aggiuntiva al Documento di programmazione economica e finanziaria. Ieri l’Eurostat ha dato finalmente indicazioni sul buco del bonus, accogliendo le richieste italiane. E secondo Repubblica, Meloni starebbe trattando sullo sforo del nostro deficit in cambio della ratifica del Mes. È certo comunque che il nostro debito pubblico deve scendere, per i mercati prima ancora che per le valutazioni della commissione Ue, come ha ripetuto Giancarlo Giorgetti da un mese a questa parte, in ogni occasione pubblica che ha avuto.
Sul fronte internazionale, si è chiusa l’Assemblea dell’Onu con un importante intervento dell’arcivescovo Paul Gallagher che ha sottolineato come sia messo a repentaglio il multilateralismo. Mentre il segretario generale dell’Onu António Guterres è tornato a rivolgere un appello in favore del disarmo nucleare e della pace. Da Mosca intanto arrivano le immagini del comandante della flotta russa nel Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, di cui gli ucraini avevano rivendicato ieri l’uccisione. Kiev adesso dice: verificheremo. Dubbi del Financial Times sulle sanzioni alla Russia.