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E’ arrivato agli ultimi giri di pista l’iter per il sospirato pagamento all’Italia della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi di euro. Il Comitato economico e finanziario ha dato il via libera e servirà ora solo un ulteriore passaggio burocratico in Commissione, per il quale serve in genere al massimo una settimana (si parla procedura di ‘comitatologia’). A quel punto potrà quindi venir staccato l’assegno dalla Bce. Il Recovery italiano, intanto, deve ancora ricevere il via libera del Consiglio alla modifica della quarta rata, dopo l’ok preliminare della Commissione. Mentre resta ancora all’esame dell’esecutivo comunitario la richiesta di modifica del Piano italiano con l’aggiunta del capitolo Repower. Sono però molto i fronti aperti tra Roma e Bruxelles.

Quello più spinoso è forse la riforma per rendere il Mes anche un paracadute (‘backstop’) del meccanismo unico di risoluzione bancaria: tra i 20 aderenti al trattato manca ancora solo la ratifica dell’Italia. All’Eurogruppo di venerdì a Santiago i ministri dell’Eurozona chiederanno un aggiornamento al ministro Giancarlo Giorgetti, anche per capire l’iter parlamentare atteso. “Siamo molto consapevoli della sensibilità del tema in Italia e ovviamente rispettiamo pienamente il processo parlamentare – ha spiegato un funzionario europeo -, ma auspichiamo una conclusione positiva del processo quanto prima”. L’Eurogruppo darà poi il via libera alla nomina di Piero Cipollone nel direttivo della Bce al posto di Fabio Panetta.

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